Descrizione
Nel pomeriggio di mercoledì 11 giugno 2025, di fronte ad una platea di oltre 80 partecipanti, si è tenuto presso la Sala Auditorium del Centro Culturale Fatebenefratelli di Valmadrera il quindicesimo incontro dell’annuale rassegna UNI3 – Università della Terza Età, a tema “In viaggio come mercanti medievali. La via mercatorum in Valle Brembana e il borgo Cornello dei Tasso”, con relatrice la Prof.ssa Laura Polo D’Ambrosio, storica dell’arte specializzata in arte medievale lombarda ed ex docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Classico Alessandro Manzoni di Lecco. L’incontro è stato organizzato in preparazione alla visita guidata del 25 giugno a Cornello dei Tasso.
La relatrice ha introdotto l’argomento illustrando l’area geografica che fa da sfondo al discorso storico sulle vie commerciali che nel Medioevo collegavano Bergamo con gli attuali Grigioni e il mondo tedesco, evitando i territori del Dicato di Milano e, di conseguenza, ulteriori dazi sulle merci. Cornello dei Tasso era uno dei borghi in cui la via mercatorum passava, e anzi ne era punto fondamentale in quanto unico borgo della Val Brembana in cui si teneva il mercato; fatto che contribuì allo sviluppo economico. Cornello decadde in seguito alla costruzione della Via Priula, per volontà del podestà di Bergamo Alvise Priuli; questa via tagliava il fondovalle, isolando dal percorso anche il borgo di Cornello. Proprio questo declino ha però permesso la conservazione del borgo fino ai giorni nostri.
La via mercatorum e la via Priula erano percorse, oltre dalle merci, anche da persone di ogni estrazione sociale, in special modo coloro che andavano a Venezia per cercar lavoro e venivano impiegati dall’aristocrazia lagunare in un’ampia serie di mestieri, dal maniscalco al servitore. Proprio la figura del servitore povero, rustico eppur furbo e indipendente, dette origine alla figura dello Zanni nella commedia dell’arte, tra i quali compare Arlecchino.
La famiglia più rinomata legata a Cornello fu quella dei Tasso, che si impose sulla scena veneziana e poi europea grazie alla competenza e all’intraprendenza nel proprio mestiere di corriere: a loro si deve la moderna organizzazione della posta. Il successo della famiglia ne legò i destini con quelli imperiali asburgici, fino a ottenere il rango principesco nel Sacro Romano Impero Germanico. A Cornello, borgo di origine del casato, i Tasso avevano un palazzo che originariamente era un castello fortificato. Partendo da questa caratteristica la Professoressa Polo D’Ambrosio ha descritto l’architettura di Cornello, che in quanto uno dei punti nevralgici della via mercatorum era proprio un borgo fortificato. L’ingresso nel borgo era quindi uno, ben difendibile; le case più esterne fungevano da mura, e al vertice del colle su cui poggia Cornello la chiesa, con l’alta torre campanaria, permette un’ampia visuale sulla valle.
Riprendendo la figura di Arlecchino, la relatrice è passata a illustrare il borgo di Oneta, frazione del Comune di San Giovanni Bianco, e la famiglia Grataroli, che proprio nel borgo aveva il suo palazzo. L’edificio fu decorato da numerosi affreschi dedicati alla fortunata maschera della commedia dell’arte, tanto da meritarsi il soprannome di “Casa di Arlecchino”.
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Ultimo aggiornamento: 16 giugno 2025, 15:29